Sono in
vacanza. Ogni tanto gli amati cinesi ci concedono di riposarci e goderci un po’
l’esistenza. Si ricorda la festa delle barche drago, una celebrazione nazionale
cinese che si tiene sempre il quinto giorno del quinto mese del calendario
cinese (lunare). Vediamo un po’ di cosa si tratta.
Leggenda
La
leggenda vuole che con la Festa delle Barche Drago si commemori il primo poeta
cinese, di nome Qu Yuan (ca. 340 a.C.-278 a.C.), ministro leale e fedele
dell'antico stato di Chu durante il periodo dei regni combattenti (475-221
a.C.). Qu Yuan, per garantire l'indipendenza della sua patria, si adoperò nel
fare in modo che il suo stato si alleasse con altri contro lo stato di Qin che
minacciava di conquistarli tutti. Tuttavia, il re, spronato da altri ministri,
decise invece di allearsi con lo stato di Qin e fece allontanare Qu Yuan che,
in uno stato di totale depressione, si ritirò in esilio e si dedicò alla
letteratura e alla poesia. Raccolse infatti molte leggende e odi popolari in
una celebre rassegna della letteratura cinese chiamata “Chu Qi” (che in realtà
sembrerebbe essere stata compilata da qualcun altro), aggiungendo suoi versi
personali. Qu Yuan è infatti famoso per essere il primo poeta a cui vengono
effettivamente attribuiti dei versi (prima venivano scritte le poesie ma gli
autori erano ignoti) e per aver creato dei poemi i cui versi non si limitavano
ad avere quattro caratteri, come voleva la tradizione fino a quel momento, bensì
avevano varia lunghezza.
Quando Qu
Yuan scoprì che il regno di Chu era stato conquistato da Qin, si suicidò
annegandosi nel fiume Miluo. Gli abitanti del luogo, sapendo che era un uomo
buono, si precipitarono a salvarlo remando a tutta forza a bordo di lunghe e
strette barche simili a canoe che loro chiamavano barche drago, in cinese
“longchuan”. Per impedire ai pesci di divorarne il corpo, inoltre, essi
gettarono loro del cibo e tentarono di allontanarli spaventandoli con il suono
dei tamburi e con il rumore dei remi sbattuti in acqua. Da questi eventi
sarebbe quindi nata la tradizione della festa, che prevede la corsa delle
barche drago, accompagnate da gong e tamburi, in ricordo della tragica sorte di
Qu Yuan. Durante la festa, inoltre, si consumano involtini di riso chiamati “zongzi”,
che simboleggiano il cibo gettato in acqua per nutrire i pesci.
Ecco
dunque l’origine delle due più importanti caratteristiche di questa festa: le
barche drago e gli zongzi.
Le barche drago
Le barche
drago sono delle imbarcazioni che, fin dall’antichità, venivano utilizzate come
mezzi di locomozione sulla acque dai cinesi. Anche qui le leggende si
sbizzarriscono: c’è chi dice che queste barche abbiano avuto origine presso una
tribù chiamata Wuyue il cui totem era il drago. Altri dicono invece che le
barche drago fossero state intagliate con la testa di drago per placare le
acque durante le inondazioni: una credenza popolare credeva infatti che le
acque agitate fossero dovute agli spiriti irrequieti dei draghi delle acque.
In ogni
caso, le barche drago sono state utilizzate dalla popolazione cinese fin dal
500 a.C. e, nel giorno del Duanwu, si organizzano delle grandi gare di queste
barche.
Le barche
drago sono delle canoe costruite in legno di tek (legno ricavato appunto
dall’albero teak e tipico del sud-est asiatico), possono essere lunghe fino a
25 metri e possono avere 10, 20, 50 posti fino ad arrivare a un massimo di 100
per le barche da sfilata. Solitamente, hanno una testa di drago in cima e una
coda a poppa, unitamente a svariate decorazioni a scaglie sulla fiancata,
proprio a ricordare la forma e le fattezze di un drago. Oltre ai vogatori,
sulla barca vi sono anche un timoniere a poppa e un tamburino a prua: uno per
dare la direzione, l’altro per dare il ritmo, mentre la leggenda dice per
spaventare i pesci. Si rema seduti su assi di legno con una pagaia monopala e
questa è la caratteristica peculiare di questo sport.
Come
tutte le gare e gli sport che si rispettino, da semplice passatempo e
tradizione, anche le corse delle barche drago sono diventate sempre più
sofisticate e sono state quindi regolamentate con precisione. Nel 1991,
infatti, nasce ad Hong Kong l’International Dragon Boat Federation (abbreviata
in IDBF) con lo scopo di regolamentare proprio questa pratica.
Lo sport
La IDBF
ha dunque fissato le regole delle sport delle barche drago. Le barche drago da
gara sono lunghe 12,49 m, larghe 1,06 m e pesano 250 kg. Si tratta di barche a
20 posti, più timoniere e tamburino. La testa e la coda di drago devono essere
uguali per tutte le barche e sono rimovibili: si usano solo durante le
manifestazioni, ma non durante l’allenamento. Lo scafo è realizzato in
vetroresina mentre le panche in legno. Le pagaie possono essere realizzate in
alluminio, plastica o fibra di carbonio ma hanno delle dimensioni precise: da
un minimo di 1,05 m a un massimo 1,30 m, con una larghezza massima di 18 cm. Non
tutti possono realizzare barche drago da gara: date le specifiche, esistono dei
rivenditori autorizzati.
Le gare
di barche drago sono poche e difficili da realizzare perché si tratta di barche
molto grandi e di difficile trasporto. Le prime gare erano su una distanza di
640 m (700 iarde), ma oggi vi sono anche da 250 m, 500 m e 1.000 m a cui
possono partecipare equipaggi solo maschili, solo femminili, o misti con
massimo 12 maschi e altre 8 femmine.
I primi
campionati del mondo si tennero in Cina nel 1995 e anche l’Italia partecipò:
nel 1997, inoltre, in Italia nacque la Federazione Italiana Dragon Boat (FIDB)
e, in questa disciplina, si aggiudicò anche un titolo di campione d’Europa agli
europei tenutisi in Danimarca nel 1996. L'attività del dragon boat è diffusa in
particolare nel Lazio, in Trentino, in Toscana, in Campania, in Lombardia, in
Piemonte ed in Veneto.
A
Shanghai, le gare si sono tenute giovedì e venerdì sul Suzhou Creek, uno dei
fiumi di Shanghai. Complice la giornata meravigliosa, molte persone si sono
riunite sul lungofiume per godersi lo spettacolo mozzafiato dei vogatori che, a
ritmo di tamburo, pagaiavano a velocità impressionante!
Il cibo
Il cibo,
insieme alle corse delle barche drago, resta comunque la principale attrazione
della festa. Chiamati anticamente “jiaoshu”,
gli zongzi sono fagottini di riso
glutinoso, di forma conica, rotonda o a cuscinetto, avvolti in foglie di bambù
e legati con una cordicella. Questi fagottini sono solitamente ripieni con le
pietanze più disparate: dal classico maiale, possibilmente in umido, ai fagioli
rossi, ma anche giuggiole, uova d’anatra, salsiccia, castagne, pollo, taro o
gamberetti essiccati. Fino a qualche giorno fa, ero convinta che per preparare
gli zongzi bisognasse prima preparare
il riso al vapore, poi il ripieno e infine mettere tutto insieme in forma
conica e chiudere il tutto con foglie di bambù e corda. Invece no: gli
ingredienti si appaiano crudi e infine gli zongzi
vengono cotti o al vapore o bolliti in acqua per circa mezz’ora. Ancora non mi
capacito di come sia possibile far stare assieme i chicchi di riso crudi, ma
tanto è che la mia collega me ne ha portati quattro, gentilmente preparati
dalla mamma. Presentazione: mia madre non è brava a cucinare, ma ha fatto gli zongzi per la festa e allora te ne ho
portati quattro. Grazie, cara C., ma lavora un po' sulla tua capacità di presentazione!
Sono
stata fortunata: erano non solo commestibili, ma anche buoni (chiaramente un
panino crudo e caprino è diverso, ma nell’insieme della cucina cinese erano
buoni). Ne avevo due al maiale, uno al maiale e erbette e infine uno al fagiolo
rosso, giuggiole e castagne, il cosiddetto “zongzi dolce”.
Tra le
altre usanze tipiche della festa delle barche drago ricordiamo sicuramente la
decorazione della casa. Durante la festa, si possono appendere alle porte delle
case rametti di artemisia e di tifa, due erbe medicinali, che secondo la
medicina cinese, scongiurano le influenze maligne, prevengono e curano malattie
che possono facilmente insorgere al principio dell'estate, a causa del clima
umido e della diffusione degli insetti nocivi. I bambini, inoltre, ricevono
vari portafortuna da indossare: fili di seta di cinque colori, simbolo di
longevità, una borsetta ricamata a forma di tigre o di zucca, piena di aromi,
da portare al collo, scarpe a forma di testa di tigre per i piedini e sul petto
una pettorina con una tigre ricamata.
Questo testo è stato utilizzato per realizzare la puntata di Cineserie "
Le barche drago" per
Radio Meyooo, disponibile all'ascolto sul sito della radio o come Podcast cercando "Radio Meyooo".