lunedì 9 novembre 2015

Il matrimonio del secolo

Ovvero: l’evento dell’anno per tutti i cinesi

L’8 ottobre era il primo giorno di lavoro dopo le vacanze per la festa della repubblica cinese e io avevo vinto con grande gioia un’ispezione doganale in un magazzino disperso in mezzo al nulla nella periferia desolata e desolante di Shanghai. Agglomerati di case fatiscenti, strade dissestate, gente che vaga con mezzi sgangherati e scenari post-apocalittici stile Ken il Guerriero è ciò la periferia di Shanghai ha da offrire: vari non-luoghi (come per esempio il magazzino dove ero diretta) al servizio di più grandi bisogni economici.

Finita l’ispezione, con la macchina del mio broker e una delle sue impiegate, torno invece nello sfavillante centro del lusso shanghaiese dove lavoro, sulla famosa Nanjing Road e il suo Ritz Carlton, ubicato in uno dei tanti centri commerciali che riempiono la via. Proprio di fronte all’hotel si erge invece lo Shanghai Exhibition Centre, un’imponente struttura costruita dai russi nel 1955 in omaggio all’amicizia e cooperazione con il governo cinese. Il centro ospita normalmente esibizioni, mostre e conferenze e quel giorno sembrava particolarmente importante: una miriade di cinesi mai vista in quel luogo vi stava infatti girando attorno. Nella mia ingenuità, mi giro verso la collega e chiedo: “Che mostra c’è da attrarre così tante persone?”. “Ma quale mostra!!”, mi risponde ridendo, “oggi c’è un grande evento, il matrimonio di Angelababy e Huang Xiaoming!”.

Premessa

I lettori devono sapere che il mio ufficio è composto principalmente di cinesi tra i 20 e i 35 anni, i quali passano l’intera giornata a parlare di gossip e di star, come se io assistessi ad una puntata di Studio Aperto o vi fosse qualcuno che facesse la rassegna stampa di Novella 2000 cinese ogni giorno. I cinesi, non solo le donne sia ben chiaro, adorano il gossip e adorano parlare della vita degli altri, in particolare delle star, commentando e scambiandosi opinioni. Benché io venga tremendamente annoiata dai loro discorsi del tipo: quella è incinta, quell’altro si è fidanzato, quei due invece hanno divorziato, sono costretta a sorbirmeli tutti e ogni tanto ne traggo anche qualche informazione interessante. Per esempio, ho chiesto una volta per quale motivo fossero così appassionati di gossip e di vite altrui e mi è stato detto che è sempre meglio parlare e sparlare delle vite di chi non si conosce o delle star che non delle persone che si conoscono: quello sarebbe un po’ come perdere la faccia, un concetto basilare nella cultura cinese. La “faccia” per i cinesi, come definir simo articolo, e’ il loro status sociale, il loro ruolo nella società, il loro modo di rapportarsi agli altri, la maniera in cui si definisce la loro posizione sociale e ne derivano obblighi e doveri. Il concetto di “faccia” per i cinesi è, a mio avviso, molto similare al concetto di “onore” per il Padrino, per alcune società tutt’ora presenti nell’Italia del Sud, per i nostri avi di 100, ma anche meno, direi 50 anni fa. Tornando al gossip, dunque, è meglio parlare delle vite delle star che non di quelle dei vicini creando scontri o attriti tra le persone. Io aggiungo anche una componente molto meno culturale e affascinante, ma altrettanto veritiera: i cinesi non hanno nient’altro di cui parlare. Non essendoci libertà di parola ed espressione, le notizie sono pilotate ed è in generale molto meglio non parlare di questioni sensibili che trattano di politica ed economia, per cui il partito potrebbe arrabbiarsi. Le notizie di gossip, invece, non sono pericolose anzi aiutano la gente a non pensare alla mancanza di libertà.

L’altra notizia interessante che avevo tratto dalle sessioni di gossip è invece chi fosse Angelababy, nota modella, attrice, cantante cinese (di Hong Kong per la precisione). Quindi almeno questa volta non facevo una figuraccia, ma ero invece ben preparata!

Svoltato l’angolo di Nanjing Road per risalire al mio ufficio verso nord, ci troviamo invece davanti una parata di camerieri in frac che camminano composti in fila per due verso l’Exhibition Centre. Alla mia esclamazione “Wow, quanti camerieri!!”, l’autista che mi portava in giro, un panzone cinese sulla quarantina, faccia butterata, denti gialli dal fumo e canotta o maglietta bianca obbligatoriamente macchiata di qualunque cosa di commestibile vi sia sulla terra, mi guarda e mi dice: “300, ho letto che ci sono in tutto 300 camerieri alla cerimonia!”. Che bello sapere che in Cina anche l’autista si interessa delle notizie di gossip dell’ultima soubrette del momento, la dice davvero molto lunga sulla loro cultura del gossip. Non sto nemmeno a dirvelo: il vero lavoro della giornata e’ stato incollarsi ai vetri del nostro ufficio per vedere e commentare il via vai, chi arrivava, con che macchine, quanta gente c’era.

Comunque, Angelababy e Huang Xiaoming sono due star cinesi che hanno deciso di fare una cerimonia incredibile a Shanghai, luogo di nascita di lei. I due si erano già sposati civilmente a Qingdao: scrivo questa informazione non perché mi interessi (non me ne può fregar di meno, a dir la verità), ma perché voglio fare un brevissimo excursus sulla procedura civile del matrimonio cinese. In Italia, ma non solo, anche se ci si sposa solamente in comune, si assiste comunque ad una bella cerimonia, spesso accompagnata da un rinfresco. Dopo aver prenotato il giorno, il sindaco, o chi ne fa le veci, si presenta in una bella sala imbandita di fiori con una fascia dell’Italia in spalla dove tutti gli invitati sono pronti a festeggiare, congratularsi, applaudire dopo un breve discorso e dopo la proclamazione dell’avvenuto matrimonio. In Cina nulla di tutto ciò avviene: sposarsi e’ come andare a prendere il prosciutto dal macellaio del supermercato. Si arriva solitamente in un orrendo palazzo fatiscente dell’Ufficio per gli Affari Civili, si prende un bel numerino, si aspetta il proprio turno seduti su panche di plastica sgangherate in un ambiente impersonale, pieno di sconosciuti e, anche qui ve lo potrete immaginare, dove l’igiene e la pulizia non sono proprio di casa, e, con tutti i documenti richiesti (una sfilza infinita, a maggior ragione se chi si sposa e’ uno straniero dato che bisogna anche presentare tutte le traduzioni asseverate dei suddetti documenti! Mi passa la voglia di sposarmi al solo pensiero), un comune impiegato dell’ufficio ti rilascia il tuo certificato di matrimonio rosso, con un bello stemma della Repubblica Popolare Cinese, ovvero del Partito Comunista Cinese, con tanto di falce e martello. Molto romantico insomma.

Pre-cerimonia

I cinesi dunque distinguono il rito civile da quello che io chiamerei “sociale”, la cerimonia vera e propria, che e’ anche la parte più interessante. In tempi antichi, quando i matrimoni erano ancora combinati e non dipendevano dalla volontà dei due sposi, vi era una figura chiamata broker matrimoniale che si occupava di vedere se entrambe le famiglie erano d’accordo al matrimonio e di colmare eventuali diverbi. In tempi moderni, invece, questa figura e’ scomparsa o passata in secondo piano: il figlio/a presenta il fidanzato/a alla famiglia, la quale, dopo le classiche domande di rito (che lavoro fai? Quanto guadagni? Hai la casa? Hai la macchina?) comunicano la loro approvazione o meno al suddetto matrimonio. E’ invece tuttora in vigore, come mi e’ stato riferito da diversi cinesi, la pratica del suanming: il broker stesso, oppure un indovino, deve analizzare le date di nascita dei due ragazzi per predire se la coppia può sposarsi e avere un futuro felice. Una pratica di divinazione vera e propria insomma. Giuro che conoscevo una ragazza che si è lasciata col suo fidanzato perché il risultato del suanming non era stato positivo! Comunque, se il risultato è positivo, le due famiglie procedono col decidere una data propizia per la cerimonia secondo un libro chiamato tongsheng, che sostanzialmente è un almanacco di divinazione che elenca le date propizie a svolgere determinate mansioni, tra cui il matrimonio.

Nel caso dei nostri due giovani fanciulli era l’8 ottobre, e quale data migliore che combina l’8, tradizionalmente collegato alla fortuna per i cinesi, con ottobre, il mese del trionfo comunista in Cina, avvenuto l’1 ottobre 1949!

Poi, si passa all’album del matrimonio, una parte cruciale ancor più della cerimonia stessa. Alcuni dati dicono che l’85.63% delle coppiette ritengono una priorità assoluta l’album fotografico, seguita dal banchetto nuziale per il 78.74%.
L’album viene creato, nella maggior parte dei casi, in precedenza alla cerimonia, non come in Italia dove l’album viene creato il giorno stesso del matrimonio. In Cina, infatti, contiene solamente le foto dei due sposi e non della cerimonia stessa e le foto vengono solitamente mostrate durante l’evento. La sua creazione viene affidata ad un’agenzia specializzata in questo tipo di scatti in cui gli sposi vengono ritratti in svariati luoghi, con svariate pose e soprattutto abiti. Mentre durante gli anni del comunismo maoista le persone avevano paura a mostrare la ricchezza con grandi celebrazioni matrimoniali, ora non si bada a spese perché sia banchetto che album fotografico rappresentano un’occasione per far mostra della ricchezza e dello status della famiglia. A maggior ragione considerato il fatto che entrambi gli sposi sono figli unici: le loro famiglie sono ben disposte a spendere ingenti quantità di denaro. Si è dunque passati dagli scatti in luoghi turistici tipici cinesi, a sfarzosi vestiti di marca di forgia occidentale a vere e proprie spedizioni internazionali a Parigi, New York, Maldive per scattare le tanto sospirate fotografie. Le ragazze cinesi impazziscono letteralmente per queste foto, per la posa, il trucco, l’estetica ed è per questo che ultimamente quando si parla di matrimonio in Cina si cita la parola inglese “frenzy”, che significa frenesia. L’album può costare da 6000 rmb (800 euro circa) fino a 45000 rmb (6,500 euro circa) per un fotografo professionista e un album scattato all’estero.

I nostri due fanciulli hanno scelto come location del loro matrimonio Parigi, con fantastiche pose a Notre dame, alla Tour Eiffel, con svariati vestiti, incluso un completo baroccheggiante di D&G per lui e dei gioielli di Chaumet per lei. Non sono mancate le foto con i tradizionali abiti cinesi, rivisitati attraverso stravaganti accessori (si parla di un paio di occhiali rotondi stille Harry Potter per lui e di un fermaglio da pavone per lei).

La cerimonia

La coppietta dell’anno cinese, comunque, ha deciso di sposarsi a Shanghai perché lei è originaria di qui e, a detta delle mie colleghe paparazze, è stato scelto lo Shanghai Convention Centre perché nessun’altro luogo aveva così tanti tavoli da ospitare 3000 persone, ovvero gli invitati. Quindi, siccome i tavoli della cerimonia nuziale cinese sono solitamente da 10 persone, vi erano all’incirca 300 tavoli. Tra gli invitati si dice vi siano stati circa 100 star dello spettacolo, tanto che i cinesi hanno descritto la situazione coniando una frase che dice, più o meno, “metà dell’industria dell’entertainment era invitata”. Per l’evento sono anche stati ingaggiati circa 300 camerieri (io li ho visti in carne e ossa camminare dal Ritz Carlton al centro, e questa informazione mi è stata dato dall’autista che mi porta in ispezione, uomo cinese col panzone e possibilmente la canotta bianca macchiata, segno che anche un vero uomo come lui è interessato al frivolo argomento).

All’ingresso del centro vi era una grande composizione floreale con al centro le lettere “Ah” a simboleggiare i loro due nomi. Composizione che è tra l’altro servita come “wall of fame” per tutte le star partecipanti che hanno scattato foto davanti.

La cerimonia si è composta di due parti: la tradizionale cerimonia del tè nel pomeriggio, dove i due sposini sono arrivati vestiti in abiti tradizionali cinesi rossi. Il tè tradizionalmente era un regalo che componeva la dote della sposa e che quindi veniva donato alla famiglia del marito dopo che la sposa aveva fatto una processione dalla sua casa di nascita a quella del marito (dove di fatto veniva venduta). Arrivata li, portava diversi doni, tra cui appunto il tè che si beveva durante questa cerimonia (ma anche durante il banchetto nuziale) in cui gli sposi dovevano prostrarsi davanti (all’imperatore), alle divinità, agli antenati, ai genitori e agli anziani della famiglia e infine inchinarsi reciprocamente.

La seconda parte della cerimonia comprende invece il banchetto vero e proprio, che varia dalle 5 alle 10 portate ed è tradizionalmente pagato dalla famiglia dello sposo, mentre dell’alcol se ne occupa la famiglia della sposa. I nostri due sposini cinesi si sono qui presentati in abiti da matrimonio occidentali, con un vestito di Dior per lei con strascico e un completo di Tom Ford per lui. Secondo l’edizione cartacea del 12 ottobre 2012 del People’s Daily (letteralmente “Il quotidiano del popolo”, il giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese), il matrimonio è costato circa 200 milioni di yuan (28,970,800 di euro).

Conclusioni

Sposarsi in Cina è una faccenda molto complessa e soprattutto costosa. Si parla di un’industria di 80 miliardi di dollari secondo i dati del 2013. Ogni anno, circa 10 milioni di coppie cinesi si sposano e per una cerimonia nuziale semplice, completa di un modesto album fotografico, si spendono circa 200,000 rmb (29,000 euro circa), ma per molti matrimoni si arriva tranquillamente a 1 milione di rmb (145,000 euro circa).

I lettori con la febbre gialla si facciano quindi bene i conti in tasca prima di portare all’altare il compagno/a della loro vita, altrimenti rischiano di essere lasciati per strada.

Ma la cosa veramente interessante sono le reazioni che tale matrimonio ha scatenato.

1- Una delle mie colleghe ha commentato che il matrimonio di Angelababy è stato seguito molto di più della visita di Xi Jinping in America avvenuta all’incirca nello stesso periodo. Quella stessa sera, in tv, tutti i canali erano focalizzati nella trasmissione della cerimonia, nelle interviste alle star presenti e ai fan che hanno riempito la zona fino a notte fonda.

2- Le agenzie di wedding planning si sono già sbizzarrite nei commenti e nei consigli ad altri futuri sposi per ricreare la stessa atmosfera mozzafiato degli adorabili piccioncini. Alcuni siti già abbondano di consigli soprattutto per quanto riguarda l’album fotografico: è importante essere naturali, non troppo seri e divertirsi, che dovrebbe essere la chiave vincente della perfetta cerimonia. In pratica, le agenzie si dicono capaci di ricreare un matrimonio come quello di Angelababy che, a quanto pare, sarà il sogno delle future sposine cinesi.

3- Il quotidiano del popolo, unitamente ad altri blog filo-governativi, hanno invece espresso pareri meno entusiasti. Secondo loro, le star hanno un incredibile influenza sulla società e sui cittadini e vengono percepiti dal popolo come modelli da seguire. Sono dunque obbligati a promuovere valori corretti: la loro stravaganza può essere male interpretata dai cittadini che potrebbero quindi diventare ossessionati dall’idea di perseguire uno stile di vita lussuoso. Sono sostanzialmente preoccupati della moralità dell’atto in sé.

Nient’altro rispetto a una buona dose di sano e succulento gossip riesce a scatenare in questo paese tanto rumore. Rimando a quanto detto in precedenza nella promessa per i miei commenti personali: il gossip non è pericoloso, come lo possono diventare politica, economia e problemi sociali. Meglio dunque annientare questo tipo di interessi e resettare il cervello riempiendolo di stupidi gossip matrimoniali. That’s China today.

PS.
Questo materiale è stato utilizzato per realizzare la puntata "Matrimonio del secolo" su Radio Meyooo, la prima e nuovissima radio degli italiani in Cina. Puntata intera disponibile su www.spreaker.com:443/episode/6845870 o su Itunes cercando "Radio Meyooo".

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