Mentre la scorsa
settimana festeggiavamo la festa delle barche drago, tenutasi in Cina il 9, 10
e 11 giugno, in contemporanea si teneva un altro importantissimo evento per i
cinesi: gli esami di maturità, in cinese “gaokao”.
Il “gaokao” (高考), abbreviazione di
“gaozhong kaoshi”, significa letteralmente esame delle scuole superiori, il
corrispondente del nostro esame di maturità. La grande differenza tra i due
sistemi è che, mentre il nostro esame di maturità consiste sostanzialmente in
una valutazione generale dei cinque anni di scuola superiore, in Cina il gaokao rappresenta anche la selezione
statale per l’ammissione all’università: più alto è il punteggio che gli
studenti ottengono nelle prove, migliore sarà l’università alla quale avranno
accesso. Di conseguenza, anche lavoro, stipendio e stile di vita che ci si
potrà permettere nel proprio futuro, concetto strettamente similare al modello
americano.
Storia
Il gaokao affonda le sue radici in profondità nella storia cinese. Si
tratta infatti di un’antica tradizione che riporta agli esami imperiali,
sostenuti fino al 1905 dai letterati che volevano accedere alle cariche
pubbliche dello stato cinese. A testimonianza dello stretto legame con la
tradizione degli esami imperiali, rimane tutt’oggi il termine “zhuangyuan” che
un tempo si riferiva a colui che aveva ottenuto il punteggio più alto negli
esami imperiali, mentre oggi designa colui o colei che ha ottenuto il punteggio
più alto al gaokao. Siccome gli esami
si differenziano tra il gaokao per le
materie umanistiche e il gaokao per
le materie scientifiche, ogni anno si avranno due zhuangyuan.
Ritornando alla storia,
il gaokao è stato introdotto nel sistema scolastico cinese nel 1977 e da quel
momento in poi è rimasto una costante della vita degli studenti cinesi delle
scuole superiori. Prima del 2003, il gaokao si teneva a luglio, successivamente
è stato invece anticipato al mese di giugno; la decisione deriva dal timore che
il clima molto caldo, soprattutto nelle regioni al sud della Cina, possa
influire negativamente sulla resa degli studenti.
Le date del gaokao sono ogni anno sempre le stesse:
il 7,8 e 9 giugno. Quest’anno hanno partecipato al gaokao 9 milioni
e 400,000 studenti circa, numero in calo di 20,000 rispetto al 2015. Nessuno
quest’anno ha battuto il record tenuto dal signor Wang Xia, 86 anni,
proveniente dalla città di Nanjing e che rimane decisamente al primo posto
della classifica di partecipante più vecchio. L’anno scorso ha partecipato per
la 15esima volta dicendo che, avendo solo un diploma di scuola professionale in
materie medico/sanitario, vorrebbe invece ottenere una laurea in medicina per
poter operare come dottore.
Funzionamento
L’esame si svolge
nell’arco di due giorni per gli studenti che provengono dal corrispettivo del nostro
liceo artistico (“yishu gaozhong”), mentre si svolge invece in tre giorni per
tutti coloro che provengono dal corrispettivo del nostro liceo (“putong
gaozhong”) che in Cina è solamente di una tipologia.
Nella maggior parte
delle province, l’esame si compone di tre materie obbligatorie per tutti gli
studenti: letteratura cinese, matematica e una lingua straniera. Vi è inoltre
un'altra materia a scelta che si differenzia sulla base della tipologia di gaokao che si intende intraprendere: per
l’indirizzo umanistico si deve scegliere tra scienze politiche, storia o
geografia; per l’indirizzo scientifico tra fisica, chimica o biologia. Questo
sistema non è uniforme in tutte le province, ma è quello che prevale nella
maggior parte del territorio. Le province sono infatti relativamente autonome
nella scelta delle materie da esaminare e quindi vi sono materie speciali che
vengono affrontate solo nell’area di riferimento del proprio hukou.
Il punteggio totale
ricevuto dallo studente è dato dalla somma dei voti presi per ogni materia. Di
solito, per le materie obbligatorie, il massimo del punteggio è 150 per ogni
materia, mentre per la materia a scelta è 300. Anche in questo caso, cambiando
provincia, si cambia sistema e il punteggio massimo varia di anno in anno e di
provincia in provincia.
In base al punteggio
ottenuto, lo studente potrà avere accesso a università di primo livello, come
l’Università di Pechino (Peking University) o l’Università Tsinghua, ovvero le
università più prestigiose che assicurano un futuro brillante; le università di
secondo e terzo livello, posizionate a un livello più basso nella classifica ma
che assicurano comunque un diploma di laurea (in Cina la laurea di primo
livello dura 4 anni, mentre la laurea specialistica 2 o 3 anni). Infine vi sono
i “dazhuan”, ovvero le scuole professionali, di durata di 3 anni), i quali non
conferiscono un vero e proprio certificato di laurea, ma un altro tipo di
certificato non riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione che quindi non
permette agli studenti né di poter proseguire con gli studi (a meno che non si
vada in altra scuola professionale o in Cina o all’estero), né di ottenere, in
generale, i migliori impieghi.
A seconda della
provincia di appartenenza, gli studenti possono fare richiesta di entrata in
una determinata università sia prima dell’esame, tenendo ben presente quale
punteggio minimo devono ottenere per entrarci, oppure come avviene più
frequentemente in tempi recenti, dopo che sono venuti a conoscenza del loro
punteggio, compilando una lista in ordine di preferenza. Per ogni tipo di
università, gli studenti possono selezionare 5 o 6 preferenze di istituzioni e
programmi.
Commenti
Molte famiglie, proprio
in base al punteggio ottenuto, decidono se mandare il proprio figlio a studiare
nelle università di secondo e terzo livello, che certamente non hanno grande
prestigio nella società cinese, oppure all’estero. Lo studio all’estero quindi
non rappresenta soltanto una scelta voluta con l’intento di aprire la mente,
fare nuove esperienze e ricevere un’educazione più libera, ma anche un modo per
assicurarsi un futuro maggiormente prospero rispetto a quello che spetterebbe
stando in madrepatria.
Ad esempio, nell’anno
accademico 2015/2016, i progetti Marco Polo e Turandot hanno portato circa 3800
studenti a studiare negli atenei italiani nell’anno accademico 2015/16), ma
quanti di questi hanno scelto l’Italia perché in discipline quali arte, musica,
design, architettura e fashion l’Italia fa da padrone? Purtroppo, molti giovani
cinesi scelgono l’Italia come meta del loro studio all’estero poiché è sufficiente
un punteggio di 380 al gaokao, punteggio
considerato in Cina molto basso che permetterebbe accesso solo a università di
basso livello.
Inoltre, la pressione a
cui sono sottoposti gli studenti cinesi è talmente forte che quello del gaokao è diventato un problema
nazionale. Gli studenti devono memorizzare un grande volume di informazioni
così da potenziare le loro abilità di scrittura per gli esami. In questo modo,
si sviluppa una forte memoria, una grande abilità logica e forti capacità analitiche,
ma poca immaginazione, poco pensiero critico e poca creatività.
Gli studenti non sono
tuttavia gli unici a subire la pressione del gaokao, ma anche gli insegnanti. La società pone molta attenzione
sul tasso d’iscrizioni alle università e quindi gli insegnanti sono giudicati
dai genitori sulla base del loro successo nel preparare gli studenti affinché vengano
ammessi alle migliori università.
Infine, gli studenti
sono portati a vedere il gaokao, e di
conseguenza la vita in ogni suo aspetto, come un gioco crudele, una guerra
silenziosa in cui anche gli stessi amici e compagni di classe sono percepiti come
dei potenziali e rischiosi nemici. Un proverbio molto popolare riferito al gaokao recita infatti: “Guadagna un
punto e sorpasserai 1000 persone”, dove il verbo sorpassare non è reso con la
sua accezione più comune, bensì con il termine “gandiao” (干掉) che significa letteralmente far
fuori qualcuno.
E’ chiaro in ogni caso
che in questo sistema si perde totalmente la validità della singola persona,
vengono ignorate le emozioni, i valori e la personalità del singolo a favore
del punteggio. Non di rado, dunque, gli studenti soffrono di forte ansia prima
e durante il test, alcuni svengono nell’aula dell’esame, altri ancora
sviluppano differenti livelli di depressione clinica che arrivano addirittura
al suicidio.
Politiche recenti
Il tema scottante del
gaokao 2016 comunque sono le nuove politiche
messe in atto dal governo centrale. Nella speranza di bilanciare lo sviluppo
economico tra le zone costiere e quelle dell’entroterra cinese, nel 2014 sono state introdotte nuove politiche in un
progetto pilota a Shanghai e nella provincia dello Zhejiang che dovrebbero
prevedere una maggiore facilità di accesso alle università delle regioni
costiere per tutti coloro che arrivano dall’entroterra o fanno parte di
minoranze etniche. Il meccanismo attuale d’iscrizione all’università prevede
che gli atenei riservino un certo numero di posti agli altri studenti locali,
assegnando a richiesta altri posti agli studenti provenienti da altre regioni.
Con le nuove politiche, ad ogni studente è assegnato un punteggio, basato su diversi
fattori che ora comprendono anche l’appartenenza a una minoranza etniche o la
località di provenienza, aumentando di fatto la possibilità agli studenti
provenienti dalle altre regioni meno sviluppate dell’entroterra e agli studenti
appartenenti alle minoranze etniche di entrare nelle università più ambite.
Tali politiche hanno
ovviamente scatenato forti preoccupazioni e sentite proteste da parte di
genitori e adolescenti stessi. Temono infatti che l’aumento dei posti riservati
agli studenti provenienti dalle province meno sviluppate dell’interno del Paese
possa escludere i loro stessi figli dall’accesso all’università, conseguenza
che ovviamente ritengono ingiusta. Questo timore di subire un’ingiustizia deriva
anche dal fatto che regioni quali Hubei e Jiangsu hanno rispettato per decenni
e con grandi sacrifici la politica del figlio unico, per il quale ovviamente si
aspettano il meglio. Aprire la strada ai giovani da altre aree del paese o ai
giovani appartenenti a minoranze etniche che, si ricorda, non sono mai state
vincolate dalla politica del figlio unico, è ovviamente percepito come
ingiusto.
In conclusione, il
governo dovrebbe, da un lato, garantire i diritti consolidati degli abitanti
delle province più ricche e, dall’altro, riuscire a ridistribuire risorse e
opportunità di studio e di lavoro ai propri cittadini nati e cresciuti nelle
regioni interne del paese.
Curiosità
I zhuangyuan, ovvero gli
studenti che hanno ottenuto il punteggio più alto, diventano delle specie di star: lo scorso anno, Liu Nanfeng,
il migliore studente nel gaokao
umanistico, è stato recuperato dalle sue vacanze a Chengdu con un servizio
automobilistico speciale con chauffeur privato organizzato direttamente
dall’università di Pechino che cercava di plagiarlo per farlo entrare nel loro
ateneo.
L’anno scorso ben 1,465 studenti
sono stati squalificati dai testi con l’accusa di essere “immigrati del gaokao”. Sembrerebbe che questi studenti, tra i quali
anche figli di molti ufficiali del Partito siano migrati in Mongolia Interna
per fare l’esame perché le prove, in quella regione, sembra siano più semplici.
Se da un lato i giovani
sono concentrati al massimo delle loro forze, ancora più tesi di loro sono i genitori. Sul sito del ministero
dell’istruzione si possono trovare indicazioni e suggerimenti, da come
comportarsi con i figli a che cosa dar loro da mangiare per migliorare le prestazioni.
Per i genitori in trepidante attesa del loro pargolo fuori dalle scuole vengono
persino allestiti dei punti ristoro:
acqua, posti a sedere e ombrelli per ripararsi da sole o pioggia vengono
forniti, insieme a forniture mediche d’emergenza in caso alcuni genitori
prendessero colpi di sole.
Si può anche aprire la
porta del business sul gaokao: dagli
studenti universitari assolti a 50 euro al giorno per ripassare e sovrintendere
i ragazzi più piccoli nella preparazione pre-esame, ai venditori di sostanze e
prodotti capaci di trasformare gli studenti in piccoli geni. Va per la
maggiore, in questo momento, il “Naojiajia”,
ovvero cervello eccellente. Si tratta di un kit miracoloso che promette di
accrescere del 50% le proprie capacità di apprendimento, costituito da
stimolatore di memoria, DVD, libretto di istruzioni e, per chi lo prenota via
telefono, anche una confezione di pastiglie di DHA di potenziamento degli
stimoli. Costo tra i 500 e 780 rmb.
Ma le assurdità non
finiscono certo qui. A Tianjin troviamo dottori che, incoraggiati dai genitori,
prescrivono
la pillola a studentesse perché in modo tale da non essere “disturbate” dal
ciclo mestruale durante i giorni di esame. Le fabbriche spesso lavorano a turni
ridotti per mancanza di personale, gli uffici cambiano orario negli uffici e il
traffico viene bloccato intorno alle zone di esame. Vengono anche apportate
ingenti misure di sicurezza per proteggere la serietà delle prove. Lo scorso
anno, gli ufficiali delle scuole di Pechino hanno seguito la
consegna dei testi d’esame fino alle scuole attraverso l’uso di GPS, per
assicurarsi che le domande non venissero rivelate in anticipo. Sempre per
assicurare la serietà delle prove, in diverse province si sono utilizzati droni
con incorporati degli scanner per scoprire eventuali furbate da parte di
studenti attraverso segnali radio. Siccome gli studenti non possono portare
nessun apparecchio elettronico nell’aula, il drone è capace di scovare anche
quelli più “nascosti”, come per esempio le telecamere posto all’interno di penne,
occhiali e termos.
Chi viene beccato a
barare rischia non solo di essere squalificato impedendo la continuazione degli
studi, ma da quest’anno fino a 7 anni
di carcere. Non resta dunque che pagare qualcun altro perché
faccia l’esame al proprio posto.
Il testo di questo post
è stato utilizzato per realizzare la puntata “Esame di maturità: il gaokao” per
Radio Meyooo, disponibile direttamente
sul sito della radio o su Ipodcast cercando “Radio meyooo”.