Oggi, alla faccia
della Repubblica che tanto decantano, i rappresentanti del popolo italiano a
Shanghai (Console & C.) hanno deciso di fare una festa a porte chiuse per
la celebrazione della Festa della Repubblica.
Premessa: a
Shanghai siamo 4 gatti di italiani, il consolato era solito fare una festa
aperta a tutti gli iscritti AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero),
offrendo qualche snack, qualche bevanda e una band di intrattenimento. Io sono
stata solo una volta l’anno scorso, la festa non era stata nemmeno granché, ma
si apprezza il gesto di voler comunicare a chi si trova a più di 10,000 km dal
proprio paese che le istituzioni ci sono contribuiscono a creare una comunità
lontano da casa.
Dirò la verità:
non me n’è nemmeno mai fregato troppo della Festa della Repubblica in Italia, ho
sempre lavorato quel giorno o al massimo sono andata in ferie. Ma vivere all’estero,
a contatto con così tante persone di paesi e culture diversi, in un paese come
la Cina soprattutto, così distante culturalmente da noi, il legame con la
madrepatria si rafforza, diventa imprescindibile, diventa finalmente
importante. Andare alla festa o agli eventi organizzati da istituzioni e
organizzazioni è normale, nella vita di Shanghai.
Quest’anno, comunque,
non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione: veniva da domandarsi se facessero o
meno la festa, come in tante persone hanno fatto. La sottoscritta, dopo aver
chiesto a persone che “sanno”, ha scoperto (dico scoperto non perché non si
sapesse, ma perché sono “caduta dal pero”, come si suol dire) che la festa c’è,
ma è privata, a porte chiuse: entri se sei in lista, come in discoteca. Ça va
sans dire, io non sono in lista!
Al di là del
fatto che la pratica della lista è spregevolmente italiana, la domanda che mi
sono posta è: ma sulla base di quale criterio si entra in lista?? Ovviamente,
risposta sconosciuta. C’è chi dice che vi sono delle liste politiche di persone
influenti, poi delle liste industriali di persone influenti…poi i parenti, gli
amici, i portaborse, i leccaculo ecc., ecc., ecc.
Ho espresso il
mio disprezzo e la mia disillusione nei confronti del nostro paese con una
breve email che ho indirizzato al Console Generale. Ringrazio la mia amica F.
per avermi spronato a farlo.
Gentile Console Generale,
Ho appreso solamente
ieri, e con rammarico, la notizia che quest’anno la Festa della Repubblica sarà
un evento “politico” a porte chiuse, riservato solamente ad “esponenti di
spicco” della comunità italiana di Shanghai.
Con la presente, vorrei
esprimere la mia opinione in merito.
Per lo stato (Lei,
quindi), noi siamo tutti uguali: cittadini italiani, con diritti e doveri. Non
esistono cittadini di serie A e di Serie B, esistono solo cittadini che Lei
dovrebbe rappresentare. Con questo evento, Lei ha invece deliberatamente scelto
di rappresentare solamente una parte di questi cittadini. Queste cose in Italia
sono sempre successe, ma non sono corrette. Quando io ascolto i Suoi discorsi
in cui dice “la vera Italia siete voi, che non vi lamentate come i connazionali
in patria, ma lavorate sodo e producete risultati”, io penso a una persona che
crede nelle potenzialità del nostro paese, critica le sue debolezze, ci sprona
a superarle e a produrre così del cambiamento. Questa festa a porte chiuse è
dimostrazione invece che si tratta solamente di tante belle parole, ma pochi
fatti. L’Italia è stata, è e sarà sempre un paese per “eletti” e opportunisti,
arrivati a essere di spicco nella società sulla base di criteri sconosciuti, ma
a quanto pare non meritocratici, perché le istituzioni del paese perpetuano
questo sistema, Lei compreso.
Le auguro dunque una
buona cena e serata al Peace Hotel: si ricordi che è pagata con i soldi dei
contribuenti, anche i miei.
Distinti saluti,
Per il resto,
invito chiunque a guardare o riguardare un bellissimo film di Monicelli, “Il
Marchese del Grillo”, che anni fa era stato in grado di mettere nero su bianco
ciò che succedeva all’interno della nostra società, muovendone una critica.
Nulla è cambiato, è tutto ancora così, solo i Marchesi del Grillo sopravvivranno,
altri si prostreranno davanti ai potenti e altri ancora verranno impiccati. Io ne approfitto per andare a correre.
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