Ed eccomi qui con un
altro magnifico post su una bevanda tipica della cucina cinese: il baijiu
(白酒), ovvero la bevanda
alcolica cinese per eccellenza, la bevanda che si utilizza a cena con gli
amici, in tutti i tipi di banchetto e ai matrimoni.
Il nome baijiu
letteralmente significa "liquore bianco", "alcol bianco" o
"spirito bianco". Si tratta infatti di un liquore distillato
esattamente come la nostra grappa: il baijiu
viene distillato principalmente dal sorgo, una pianta molto simile al granoturco,
che in cima fa un fiore dal colore rosso i cui semi possono essere mangiati
bolliti oppure, molto più spesso, vengono utilizzati come mangime per gli
animali. Talvolta, tuttavia, sono utilizzati anche altri semi, tra cui il riso
glutinoso, principalmente nel sud della Cina, ma anche frumento, orzo, miglio e
occasionalmente lacrime di Giobbe nel nord della Cina (lo ammetto: ho dovuto
cercare cosa sono le lacrime di Giobbe. A quanto pare, si tratta di una pianta
delle specie delle graminacee che produce dei chicchi bianchi lattiginosi che
seccati vengono poi bolliti e mangiati; in Corea viene anche utilizzato per
produrre distillati oppure, in polvere, per creare una bevanda tipo tè).
Il baijiu si produce quindi dal mosto del sorgo (i semi del sorgo
vengono lasciati macerare e pressati con acqua) che viene lasciato fermentare e
infine distillato. Sulla base del tipo di liquore che si vuole ottenere, può
anche essere invecchiato, diluito e infine fatto riposare prima di essere
venduto.
Il baijiu ha una gradazione alcolica che va dal 40% al 60%, uno dei
più alti tra i liquori prodotti nell’Asia Orientale come per esempio il sake
giapponese o il soju coreano. Il baijiu
in ogni caso è trasparente, ha un odore e un gusto molto forti.
Leggenda
La leggenda vuole che il baijiu sia stato inventato per caso da
un certo Du Kang il quale avrebbe messo alcuni semi di sorgo bolliti nel buco
del tronco di un albero durante l’inverno. In primavera, un aroma straordinario
arrivò fino alle narici di Du Kang che seguì l’odore come pollicino segue le
briciole e arrivò all’albero realizzando che erano proprio i semi di sorgo a
rilasciare quell’aroma. Da li nacque la sua passione per la distillazione del
sorgo tanto da essere ricordato anche negli annali storici. Sembrerebbe infatti
che i primi produttori di baijiu
fossero Du Kang e Yi Di già durante la dinastia Xia (2100-1600 a.C.).
Come viene servito
Tradizionalmente,
i cinesi servono il baijiu a
temperatura ambiente oppure riscaldato utilizzando una piccola bottiglia di ceramica.
Dalla bottiglia, il liquido viene versato in piccoli bicchierini e infine
bevuto alla goccia. Per questo motivo, non è raro che il baijiu venga venduto con un set costituito da una bottiglia, un
piccolo fornelletto e quattro o sei bicchierini. Il baijiu in ogni caso è una bevanda sociale: non lo si beve da soli, ma
mentre si mangia, si festeggia e si brinda in compagnia.
Classificazione del baijiu
I sommelier di baijiu classificano questo spirito sulla base della sua fragranza
in sei categorie differenti.
- Fragranza “di salsa”, quando il suo sapore è simile alla salsa di soia o alla pasta di fagiolo fermentata. Si accompagna molto bene con i cibi in conserva e sott’aceto e il liquore più famoso di questa categoria è il “Moutai”;
- Fragranza forte, quando il suo sapore è molto dolce e la struttura, la trama succosa e oleosa. Tra i liquori famosi di questa gamma ricordiamo il “Wuliangye” del Sichuan;
- Fragranza leggera, quando il suo sapore è delicato, secco, leggero e pulito. Famoso in questa categoria il “Fenjiu” dello Shanxi, provincia nel nord della Cina e culla della civiltà cinese;
- Fragranza di riso, quando il baijiu è distillato dal riso: il sapore è molto pulito e l’aroma leggermente aromatico. Un esempio per questa categoria è il “Sanhuajiu”, letteralmente liquore dei tre fiori, originario della città di Guilin, capitale del Guangxi, provincia a sud della Cina, sul confine con il Vietnam;
- Fragranza di fenice, quando il baijiu ha un gusto fruttato ed è stato fatto invecchiare in luoghi bui e a bassa umidità in contenitori di vimini per lungo tempo. Un esempio è rappresentato dal “Xifengjiu”, un liquore proveniente dalla zona di Fengxiang nello Shaanxi;
- Fragranza mista, così chiamata proprio perché questo liquore è ricavato mischiando due diverse varietà di baijiu, il cui risultato è una grande variazione nell’aroma e nel gusto.
Il Moutai
Il Moutai
è ufficialmente il baijiu più famoso
perché un tempo era la bevanda preferita dei rivoluzionari cinesi ed è stato ufficialmente
riconosciuto come liquore nazionale cinese nel 1951. Zhou Enlai avrebbe
addirittura riferito a Nixon che i soldati dell’armata rossa, ovvero l’esercito
di Mao, avessero fatto largo
uso di Moutai durante la Lunga Marcia per curare feriti e per
trovare la forza di andare avanti: parte del successo della spedizione è dunque
da attribuire al Moutai.
Il Moutai
è originario dell’omonimo paese “Maotai” nella provincia del Guizhou e si
ottiene dalla distillazione di sorgo e frumento. Le regole per la sua
produzione sono molto precise e seguono un protocollo standardizzato che
comprende, fra le altre cose, otto diverse distillazioni nel giro di un mese e
invecchiamento in giare di porcellana speciali per circa cinque anni.
Nonostante le credenziali rivoluzionarie, il Moutai è diventato col passare degli
anni il liquore più costoso di tutto il paese nonché una vera e propria bevanda
di lusso. Mentre nel 2000 una bottiglia poteva costare dai 30 ai 50 dollari, il
suo prezzo è salito vertiginosamente fino al 2012, quando una bottiglia da 250
ml poteva essere
acquistata sul mercato per 300 dollari.
Nel 2012, purtroppo, il Presidente Xi Jinping ha
bandito il baijiu dai banchetti
ufficiali. A quanto pare, il problema stava nel fatto che il baijiu, fino a
quel momento offerto senza limiti nei ritrovi del PCC, aveva ormai raggiunto
livelli elevati di eccesso alquanto malvisti dal resto della popolazione
cinese. ll baijiu, visto quindi come
il simbolo dei bagordi e della corruzione del partito comunista, è stato
bandito e ciò ha provocato un diverso sviluppo economico della bevanda.
La nuova politica ha infatti portato i distributori
di Moutai a dover abbassare i prezzi
di più della metà per raggiungere un pubblico più vasto e incrementare le
vendite. Questo ha tuttavia trasformato questo liquore da bevanda di lusso a prodotto
accessibile anche alle masse. Tra le strategie di marketing attuate, la sponsorizzazione di una
futura serie TV in 43 puntate la cui trama tratta di un pistolero che abbandona
la sua carriera di combattente diventando il primo produttore di baijiu durante la dinastia Qing. Inoltre
sempre un paio di anni fa l’azienda produttrice di Moutai ha
dichiarato di voler spendere 200 milioni di yuan (32.3 milioni di dollari) per
mettere in piedi una divisione per la promozione di altri suoi brand di livello
più basso, come per esempio “Prince” e “Banquet”, che costano dai 300 ai 500
yuan (40-70 euro circa) perché il nuovo target per l’azienda sono i consumatori
benestanti di età media. La popolarità del Moutai
tra le masse sta infatti crescendo, perché il liquore non è più visto solo come
una bevanda usata esclusivamente dagli ufficiali di governo, ma anche come un
liquore da bere a cena con amici.
Sviluppi moderni
In tempi ancora più recenti, sempre per incrementare
le vendite, i produttori hanno cominciato a esportare il baijiu, gettando gli occhi anche sui consumatori occidentali.
Questi ultimi tuttavia non apprezzano il baijiu
nella versione consumata dai cinesi, al punto che si è cominciato a sviluppare
altri modi di consumazione: creando cocktail con baijiu.
Il primo baijiu
bar si trova a New York e si chiama Lumos, non
solamente un cocktail bar ma un vero e proprio ristorante perché il baijiu va sempre accompagnato con del
cibo. Uno dei fondatori di questo bar è un consulente di cocktail dal nome Orson
Salicetti: egli ha cercato un modo per nascondere il forte aroma poco tollerato
dal palato degli occidentali sperimentando differenti mix per diverse settimane
prima dell’apertura del locale dove è al momento possibile assaggiare ben sessanta diversi tipi di baijiu cocktail. Tra questi,
propongo la ricetta del “Pyrus Martini”:
2 once di succo di pera Pyrus (una specie di pera
che si può trovare in Cina, Taiwan, Giappone e Corea), 1 oncia e mezza di
Bombay Sapphire East Gin, 3/4 once di succo di lime, 1/2 once di baijiu, mezza oncia di agave, un quarto
di liquore Maraschino, 2 foglie di salvia, 2 goccie di Lumos Spice Elixir (un
infuso con pepe della Giamaica, cannella e chiodi di garofano). Provare per
credere.
Chissà quando, anche in Italia, andremo a bere
baijiu cocktail!
Questo post è stato utilizzato per creare la puntata di Cineserie "Baijiu, la grappa cinese" per Radio Meyooo, disponbile per l'ascolto direttamente sul sito della radio oppure al link: http://www.spreaker.com/user/8356020/0110-cineserie-baijiu-la-grappa-cinese.
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