giovedì 2 giugno 2016

La Festa della Repubblica disillusa

Oggi, alla faccia della Repubblica che tanto decantano, i rappresentanti del popolo italiano a Shanghai (Console & C.) hanno deciso di fare una festa a porte chiuse per la celebrazione della Festa della Repubblica.
Premessa: a Shanghai siamo 4 gatti di italiani, il consolato era solito fare una festa aperta a tutti gli iscritti AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), offrendo qualche snack, qualche bevanda e una band di intrattenimento. Io sono stata solo una volta l’anno scorso, la festa non era stata nemmeno granché, ma si apprezza il gesto di voler comunicare a chi si trova a più di 10,000 km dal proprio paese che le istituzioni ci sono contribuiscono a creare una comunità lontano da casa.

Dirò la verità: non me n’è nemmeno mai fregato troppo della Festa della Repubblica in Italia, ho sempre lavorato quel giorno o al massimo sono andata in ferie. Ma vivere all’estero, a contatto con così tante persone di paesi e culture diversi, in un paese come la Cina soprattutto, così distante culturalmente da noi, il legame con la madrepatria si rafforza, diventa imprescindibile, diventa finalmente importante. Andare alla festa o agli eventi organizzati da istituzioni e organizzazioni è normale, nella vita di Shanghai.      

Quest’anno, comunque, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione: veniva da domandarsi se facessero o meno la festa, come in tante persone hanno fatto. La sottoscritta, dopo aver chiesto a persone che “sanno”, ha scoperto (dico scoperto non perché non si sapesse, ma perché sono “caduta dal pero”, come si suol dire) che la festa c’è, ma è privata, a porte chiuse: entri se sei in lista, come in discoteca. Ça va sans dire, io non sono in lista!


Al di là del fatto che la pratica della lista è spregevolmente italiana, la domanda che mi sono posta è: ma sulla base di quale criterio si entra in lista?? Ovviamente, risposta sconosciuta. C’è chi dice che vi sono delle liste politiche di persone influenti, poi delle liste industriali di persone influenti…poi i parenti, gli amici, i portaborse, i leccaculo ecc., ecc., ecc.

Ho espresso il mio disprezzo e la mia disillusione nei confronti del nostro paese con una breve email che ho indirizzato al Console Generale. Ringrazio la mia amica F. per avermi spronato a farlo.

Gentile Console Generale,

Ho appreso solamente ieri, e con rammarico, la notizia che quest’anno la Festa della Repubblica sarà un evento “politico” a porte chiuse, riservato solamente ad “esponenti di spicco” della comunità italiana di Shanghai.
Con la presente, vorrei esprimere la mia opinione in merito.

Per lo stato (Lei, quindi), noi siamo tutti uguali: cittadini italiani, con diritti e doveri. Non esistono cittadini di serie A e di Serie B, esistono solo cittadini che Lei dovrebbe rappresentare. Con questo evento, Lei ha invece deliberatamente scelto di rappresentare solamente una parte di questi cittadini. Queste cose in Italia sono sempre successe, ma non sono corrette. Quando io ascolto i Suoi discorsi in cui dice “la vera Italia siete voi, che non vi lamentate come i connazionali in patria, ma lavorate sodo e producete risultati”, io penso a una persona che crede nelle potenzialità del nostro paese, critica le sue debolezze, ci sprona a superarle e a produrre così del cambiamento. Questa festa a porte chiuse è dimostrazione invece che si tratta solamente di tante belle parole, ma pochi fatti. L’Italia è stata, è e sarà sempre un paese per “eletti” e opportunisti, arrivati a essere di spicco nella società sulla base di criteri sconosciuti, ma a quanto pare non meritocratici, perché le istituzioni del paese perpetuano questo sistema, Lei compreso.

Le auguro dunque una buona cena e serata al Peace Hotel: si ricordi che è pagata con i soldi dei contribuenti, anche i miei.

Distinti saluti,


Per il resto, invito chiunque a guardare o riguardare un bellissimo film di Monicelli, “Il Marchese del Grillo”, che anni fa era stato in grado di mettere nero su bianco ciò che succedeva all’interno della nostra società, muovendone una critica. Nulla è cambiato, è tutto ancora così, solo i Marchesi del Grillo sopravvivranno, altri si prostreranno davanti ai potenti e altri ancora verranno impiccati. Io ne approfitto per andare a correre. 

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