venerdì 10 giugno 2016

La festa delle barche drago

Sono in vacanza. Ogni tanto gli amati cinesi ci concedono di riposarci e goderci un po’ l’esistenza. Si ricorda la festa delle barche drago, una celebrazione nazionale cinese che si tiene sempre il quinto giorno del quinto mese del calendario cinese (lunare). Vediamo un po’ di cosa si tratta.

Leggenda
La leggenda vuole che con la Festa delle Barche Drago si commemori il primo poeta cinese, di nome Qu Yuan (ca. 340 a.C.-278 a.C.), ministro leale e fedele dell'antico stato di Chu durante il periodo dei regni combattenti (475-221 a.C.). Qu Yuan, per garantire l'indipendenza della sua patria, si adoperò nel fare in modo che il suo stato si alleasse con altri contro lo stato di Qin che minacciava di conquistarli tutti. Tuttavia, il re, spronato da altri ministri, decise invece di allearsi con lo stato di Qin e fece allontanare Qu Yuan che, in uno stato di totale depressione, si ritirò in esilio e si dedicò alla letteratura e alla poesia. Raccolse infatti molte leggende e odi popolari in una celebre rassegna della letteratura cinese chiamata “Chu Qi” (che in realtà sembrerebbe essere stata compilata da qualcun altro), aggiungendo suoi versi personali. Qu Yuan è infatti famoso per essere il primo poeta a cui vengono effettivamente attribuiti dei versi (prima venivano scritte le poesie ma gli autori erano ignoti) e per aver creato dei poemi i cui versi non si limitavano ad avere quattro caratteri, come voleva la tradizione fino a quel momento, bensì avevano varia lunghezza.

Quando Qu Yuan scoprì che il regno di Chu era stato conquistato da Qin, si suicidò annegandosi nel fiume Miluo. Gli abitanti del luogo, sapendo che era un uomo buono, si precipitarono a salvarlo remando a tutta forza a bordo di lunghe e strette barche simili a canoe che loro chiamavano barche drago, in cinese “longchuan”. Per impedire ai pesci di divorarne il corpo, inoltre, essi gettarono loro del cibo e tentarono di allontanarli spaventandoli con il suono dei tamburi e con il rumore dei remi sbattuti in acqua. Da questi eventi sarebbe quindi nata la tradizione della festa, che prevede la corsa delle barche drago, accompagnate da gong e tamburi, in ricordo della tragica sorte di Qu Yuan. Durante la festa, inoltre, si consumano involtini di riso chiamati “zongzi”, che simboleggiano il cibo gettato in acqua per nutrire i pesci.

Ecco dunque l’origine delle due più importanti caratteristiche di questa festa: le barche drago e gli zongzi.

Le barche drago
Le barche drago sono delle imbarcazioni che, fin dall’antichità, venivano utilizzate come mezzi di locomozione sulla acque dai cinesi. Anche qui le leggende si sbizzarriscono: c’è chi dice che queste barche abbiano avuto origine presso una tribù chiamata Wuyue il cui totem era il drago. Altri dicono invece che le barche drago fossero state intagliate con la testa di drago per placare le acque durante le inondazioni: una credenza popolare credeva infatti che le acque agitate fossero dovute agli spiriti irrequieti dei draghi delle acque.

In ogni caso, le barche drago sono state utilizzate dalla popolazione cinese fin dal 500 a.C. e, nel giorno del Duanwu, si organizzano delle grandi gare di queste barche.

Le barche drago sono delle canoe costruite in legno di tek (legno ricavato appunto dall’albero teak e tipico del sud-est asiatico), possono essere lunghe fino a 25 metri e possono avere 10, 20, 50 posti fino ad arrivare a un massimo di 100 per le barche da sfilata. Solitamente, hanno una testa di drago in cima e una coda a poppa, unitamente a svariate decorazioni a scaglie sulla fiancata, proprio a ricordare la forma e le fattezze di un drago. Oltre ai vogatori, sulla barca vi sono anche un timoniere a poppa e un tamburino a prua: uno per dare la direzione, l’altro per dare il ritmo, mentre la leggenda dice per spaventare i pesci. Si rema seduti su assi di legno con una pagaia monopala e questa è la caratteristica peculiare di questo sport.


Come tutte le gare e gli sport che si rispettino, da semplice passatempo e tradizione, anche le corse delle barche drago sono diventate sempre più sofisticate e sono state quindi regolamentate con precisione. Nel 1991, infatti, nasce ad Hong Kong l’International Dragon Boat Federation (abbreviata in IDBF) con lo scopo di regolamentare proprio questa pratica.

Lo sport
La IDBF ha dunque fissato le regole delle sport delle barche drago. Le barche drago da gara sono lunghe 12,49 m, larghe 1,06 m e pesano 250 kg. Si tratta di barche a 20 posti, più timoniere e tamburino. La testa e la coda di drago devono essere uguali per tutte le barche e sono rimovibili: si usano solo durante le manifestazioni, ma non durante l’allenamento. Lo scafo è realizzato in vetroresina mentre le panche in legno. Le pagaie possono essere realizzate in alluminio, plastica o fibra di carbonio ma hanno delle dimensioni precise: da un minimo di 1,05 m a un massimo 1,30 m, con una larghezza massima di 18 cm. Non tutti possono realizzare barche drago da gara: date le specifiche, esistono dei rivenditori autorizzati.

Le gare di barche drago sono poche e difficili da realizzare perché si tratta di barche molto grandi e di difficile trasporto. Le prime gare erano su una distanza di 640 m (700 iarde), ma oggi vi sono anche da 250 m, 500 m e 1.000 m a cui possono partecipare equipaggi solo maschili, solo femminili, o misti con massimo 12 maschi e altre 8 femmine.

I primi campionati del mondo si tennero in Cina nel 1995 e anche l’Italia partecipò: nel 1997, inoltre, in Italia nacque la Federazione Italiana Dragon Boat (FIDB) e, in questa disciplina, si aggiudicò anche un titolo di campione d’Europa agli europei tenutisi in Danimarca nel 1996. L'attività del dragon boat è diffusa in particolare nel Lazio, in Trentino, in Toscana, in Campania, in Lombardia, in Piemonte ed in Veneto.

A Shanghai, le gare si sono tenute giovedì e venerdì sul Suzhou Creek, uno dei fiumi di Shanghai. Complice la giornata meravigliosa, molte persone si sono riunite sul lungofiume per godersi lo spettacolo mozzafiato dei vogatori che, a ritmo di tamburo, pagaiavano a velocità impressionante!




Il cibo
Il cibo, insieme alle corse delle barche drago, resta comunque la principale attrazione della festa.  Chiamati anticamente “jiaoshu”, gli zongzi sono fagottini di riso glutinoso, di forma conica, rotonda o a cuscinetto, avvolti in foglie di bambù e legati con una cordicella. Questi fagottini sono solitamente ripieni con le pietanze più disparate: dal classico maiale, possibilmente in umido, ai fagioli rossi, ma anche giuggiole, uova d’anatra, salsiccia, castagne, pollo, taro o gamberetti essiccati. Fino a qualche giorno fa, ero convinta che per preparare gli zongzi bisognasse prima preparare il riso al vapore, poi il ripieno e infine mettere tutto insieme in forma conica e chiudere il tutto con foglie di bambù e corda. Invece no: gli ingredienti si appaiano crudi e infine gli zongzi vengono cotti o al vapore o bolliti in acqua per circa mezz’ora. Ancora non mi capacito di come sia possibile far stare assieme i chicchi di riso crudi, ma tanto è che la mia collega me ne ha portati quattro, gentilmente preparati dalla mamma. Presentazione: mia madre non è brava a cucinare, ma ha fatto gli zongzi per la festa e allora te ne ho portati quattro. Grazie, cara C., ma lavora un po' sulla tua capacità di presentazione!


Sono stata fortunata: erano non solo commestibili, ma anche buoni (chiaramente un panino crudo e caprino è diverso, ma nell’insieme della cucina cinese erano buoni). Ne avevo due al maiale, uno al maiale e erbette e infine uno al fagiolo rosso, giuggiole e castagne, il cosiddetto “zongzi dolce”.




Tra le altre usanze tipiche della festa delle barche drago ricordiamo sicuramente la decorazione della casa. Durante la festa, si possono appendere alle porte delle case rametti di artemisia e di tifa, due erbe medicinali, che secondo la medicina cinese, scongiurano le influenze maligne, prevengono e curano malattie che possono facilmente insorgere al principio dell'estate, a causa del clima umido e della diffusione degli insetti nocivi. I bambini, inoltre, ricevono vari portafortuna da indossare: fili di seta di cinque colori, simbolo di longevità, una borsetta ricamata a forma di tigre o di zucca, piena di aromi, da portare al collo, scarpe a forma di testa di tigre per i piedini e sul petto una pettorina con una tigre ricamata.

Questo testo è stato utilizzato per realizzare la puntata di Cineserie "Le barche drago" per Radio Meyooo, disponibile all'ascolto sul sito della radio o come Podcast cercando "Radio Meyooo". 

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